La grande sfinge di Giza

Indice dei contenuti:

1- Chi è la persona rappresentata nel volto della Sfinge?

Durante il tuo tour al complesso delle piramidi di Giza, non potrai farti mancare la visita alla emblematica Grande Sfinge di Giza, il colossale monumento che sembra vegliare sulle piramidi attraverso i millenni. 

Tu naturalmente sai che la Sfinge rappresenta un leone dalla testa umana, hai forse però sempre pensato che il volto della Sfinge fosse quello di una regina, esso invece è il capo di un faraone. Secondo l’ipotesi più accreditata si tratterebbe del ritratto del faraone Chefren, è infatti proprio davanti alla Piramide di Chefren che la Sfinge fu scolpita.


2- Un leone a guardia della Piramide

Questa celeberrima scultura egizia può essere considerata forse il più emblematico simbolo della grandezza di questa civiltà, così come dell’alone di mistero che da sempre la circonda. In questo articolo cerchiamo di presentarti i più significativi tratti della sua storia attraverso i millenni.

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3- La costruzione

La sua costruzione si fa risalire secondo la versione più accreditata delle ricerche egittologiche al 2500 a.C, durante il regno del faraone Chefren, appena all’inizio del Nuovo Regno. 

La Piramide di Cheope, la più grande e antica delle tre presenti nella Necropoli di Giza, sarebbe stata costruita quando ancora la Sfinge non era stata progettata. In seguito alla costruzione delle altre due piramidi, sembra essere stata ideata questa colossale statua monolitica, dalla funzione misteriosa. 


4- La ‘Stele del Sogno’

Ai piedi della Sfinge, tra le zampe anteriori, è stata ritrovata dagli archeologi della spedizione napoleonica una stele, chiamata poi in seguito ‘Stele del Sogno’, dove viene nominata la Sfinge, e chiarito il significato del suo nome, ‘dimora di Horus, il sole nascente’. Grazie al suo orientamento infatti, la Sfinge, accovacciata maestosamente sulle quattro zampe e con il corpo leonino ancora meravigliosamente conservato, scorge il sorgere del sole ad ogni alba, da millenni. 

Esiste quindi un legame tra il dio Horus, rappresentato in forma umana con testa di falco, e la divinità del sole nascente, e la Sfinge. Il nome egizio della Sfinge, del quale la parola sfinge rappresenta la versione ellenizzata, era Horemakhet, che significa più o meno, ‘Horus dimora a Est’, oppure ‘Horus è a Est’.  Eccola, la Sfinge che osserva proprio il sorgere del sole ogni giorno. Il faraone Chefren probabilmente volle che a protezione della sua sepoltura e di quella del suo antenato Cheope, fosse posto il colosso dal corpo di leone. 

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5- I misteri dietro all’enigmatico sguardo

La Sfinge sorge a lato della grande rampa processionale che dal Tempio della Valle ti condurrà, durante il tuo indimenticabile tour alla Necropoli di Giza, alle tre Piramidi. Ad esse la grande Sfinge volge le spalle, rivolgendosi invece verso l’Est con il suo enigmatico sguardo.

Ma anche nel caso della Sfinge, i misteri che circondano questo monumento sono numerosi ed affascinanti, e la storia dell’antico Egitto non può mai smettere di stupirci. Grazie all’uso della tecnologia informatica applicata all’astronomia, nuove ricerche sono state portate avanti riguardo alla funzione e ai segreti della Sfinge, e grazie ai più recenti studi, si può ad oggi considerare valida anche l’ipotesi che essa risalga addirittura al 10’500 a.C! 

Se ciò fosse vero, ci troveremo davanti ad una costruzione antica di 12’000 anni, che ancora ci osserva quando ci incamminiamo in leggera salita verso le tre piramidi di Giza.

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6- Un leone riemerso dalle sabbie desertiche

La grande Sfinge è stata scolpita da un unico substrato di roccia calcarea presistente sul luogo, ed è l’unica di tutto l’Egitto a non avere una compagna. Infatti solitamente questo tipo di statue si trovano a guardia degli ingressi dei tempi in maestose coppie, mentre la Sfinge di Giza è una guardiana solitaria. 

Sarai sicuramente sorpreso nello scoprire che in realtà, per millenni dopo la sua costruzione, questa straordinaria scultura è rimasta nascosta, sepolta dalle sabbie del deserto. Non ne parlano infatti Erodoto ed altri storici greci, mentre nella sua Historia, Plinio il Vecchio, storico romano, riferisce di un colossale volto umano intonacato e dipinto di ocra rivolto verso il sorgere del sole, nei pressi delle Piramidi che è certamente la Sfinge. Così come la piramide di Micerino, dunque anche la Sfinge durante il Nuovo regno appariva rossa.

Un geografo arabo di Baghdad riferisce poi nel 1200 che presso le piramidi sorgesse un colossale volto rosso in pietra, e di questo riferì anche il nome, Abu al-Hol, ‘Il Terrificante’. Questo è ancora oggi il nome arabo della Sfinge usato in Egitto. Secondo lo storico egiziano del XV secolo Al-Maqrizi, il naso della Sfinge era già stato all’epoca danneggiato, ciò contro la credenza comune secondo la quale invece sarebbero stati i soldati di Napoleone, vittoriosi a seguito della campagna d’Egitto del 1798 a mutilare il volto della Sfinge. 

Al-Maqrizi ci riferisce invece che fu l’indignazione di un sovrano mamelucco a scatenare la furia distruttrice che ruppe il naso della Sfinge, a seguito dell’usanza irragionevole della popolazione di fare visita alla statua e presentarle doni in cambio del suo favore. Solo nel 1700 a seguito delle varie spedizioni organizzate sulla scia dell’Egittomania illuminista, lo stupendo corpo di leone della Sfinge fu riscoperto, grazie a lavori di rimozione di tonnellate di sabbia accumulatisi per millenni attorno al corpo del colosso. 

Grazie a questi scavi, riaffiorarono dalla sabbia circostante il corpo della Sfinge la gigantesca barba cerimoniale anch’essa in pietra, caduta dal mento del colosso, ed il cobra reale che invece sormontava originariamente la fronte della Sfinge.


7- La ricerca del passaggio segreto

Per secoli ormai gli esploratori si sono avventurati alla ricerca di entrate o di passaggi scavati nel monumento che avrebbero condotto verso camere segrete all’interno della Sfinge, senza però mai raggiungere grandi risultati. Resta ancora un affascinante mistero nascosto tra le zampe della Sfinge, ovvero quello della ‘Stanza dei registri’, una camera sotterranea sotto al corpo della Sfinge, che conterrebbe una biblioteca di rotoli di papiro. 

Questi papiri costituirebbero il riassunto di tutta la conoscenza accumulata dalla civiltà egizia in ogni branca del sapere, oltre alla storia preziosissima del continente perduto di Atlantide. Vari avventurosi e scienziati hanno scavato intorno alla Sfinge, per scoprire il cunicolo di ingresso alla ‘stanza dei registri’, ma ogni tentativo è risultato sino ad ora vano. 


8- La Sfinge ti aspetta!

La tua visita alla necropoli di Giza non sarà completa senza un giro attorno al maestoso leone dal volto umano, che racchiude segreti millenari. Di fronte alle zampe della Sfinge accovacciata, troverete il tempio detto ‘della Sfinge’, e quello di Chefren, costruiti con la stessa roccia calcarea della Sfinge, e perciò fortemente danneggiati dall’erosione, ma ancora visibili. Che aspetta ancora?

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Commenti dei Clienti

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Domande Frequenti

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In molte aree turistiche egiziane tali raccomandazioni non sono necessarie; in località' meno turistiche si raccomanda invece un abbigliamento consono. Di fatto, le donne dovrebbero evitare un abbigliamento troppo succinto, collane appariscenti, tenere le spalle e le ginocchia coperte, durante le visite delle Moschee di consiglia di avere una sciarpa, e in alcune moschee alle donne sarà' chiesto di coprire la testa e magari anche le braccia e le gambe. Sia alle donne che agli uomini sarà' chiesto di togliersi le scarpe prima dell'ingresso.

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